L’Asia è il più vasto continente del mondo, che copre una superficie pari a un terzo di tutte le terre emerse. Con i suoi 5 miliardi di abitanti, è il più popolato.  Comprende complessivamente 49 Stati. In Asia si parlano circa 2.000 lingue, appartenenti a diverse famiglie linguistiche. Specifiche dell’Asia (e non diffuse nel resto del mondo)  sono le seguenti famiglie:

  • Lingue altaiche (come turco, mongolo, manciù)
  • Lingue dravidiche (diffuse in Sri Lanka e India meridionale – include il tamil e il malayam)
  • Lingue sino-tibetane (come cinese, birmano, tibetano)
  • Lingue austroasiatiche (come vietnamita, laotiano, khmer)
  • Lingue chukchi-kamchadal, ormai estinte.

Vi sono poi altre famiglie linguistiche che collegano l’Asia con altre zone del mondo:

  • Lingue afroasiatiche e semitiche (come l’arabo e l’ebraico) che la collegano all’Africa
  • Lingue indoeuropee (come il farsi, il curdo, il bengali, l’hindi, l’urdu, il nepalese, il pashtu) e la famiglia di lingue uraliche (l’ossetico, il mansi, l’hanti) che la collegano all’Europa
  • Lingue eschimo-aleutine (come lo yupik) che la collegano all’America
  • Lingue austronesiane (come l’indonesiano, il malay, il tagalog, il giavanese) che la collegano all’Oceania

Inoltre, vi sono anche lingue che non sono state classificate in famiglie linguistiche essendo prive di collegamenti con altre, come il giapponese, il coreano, l’ainu, il ghiliak e il burusciaski.

Il panorama linguistico asiatico è estremamente variegato: si passa da lingue parlate da miliardi di persone come l’hindi e il cinese, a lingue ormai in via di estinzione come alcuni dialetti siberiani. Alcune lingue si affiancano ad altre in qualità di lingue ufficiali, come l’inglese in India e il francese in Cambogia.

Le lingue turche o turcofone sono un gruppo di trenta lingue diffuse nell’area geografica tra l’Europa orientale, la Siberia e la Cina occidentale. I parlanti madrelingua di queste lingue sono 140 milioni. Il turco è la lingua maggiormente parlata tra queste. La lingua turca ha iniziato a subire una differenziazione nel VIII secolo d.C, all’epoca delle migrazioni delle tribù turche verso due direzioni opposte: una verso occidente, verso il Mar Caspio, e l’altra verso l’oriente, in Cina. Le lingue turche appartengono alla famiglia delle lingue altaiche e sono a loro suddivise in:

Lingue turche occidentali Lingue turche orientali
Gruppo bulgaro Gruppo oghuz Gruppo kypchak Gruppo karluk Gruppo kyrgyz-kypchak Gruppo siberiano
Ciuvascio Turco, Azero, Turkmeno, Tataro di Crimea, Urum, Salar, Qashqai, Khorasani, Gagauzo, Khalaj Tataro, Baschiro, Baraba (lingue kypchak-bolgar) Tataro di Crimea, Urum, Caraciai-balcaro, Cumucco, Caraimo, Krymchak (Lingue kypchak-cuman) Kazako, Karakalpaka, Nogai, (Lingue kypchak-nogay) Uzbeco, Uiguro,  Lop Chirghiso, Altai Yakuto, Tuvano, Shoro, Chakasso, Tuvano, Fuyü gïrgïs, Chulymo, Tofa, Dolgano, Yugur occidentale (lingua sari-uiguri), Altai settentrionale

Le popolazioni di lingua e cultura turca sono distribuite in un’area che si estende dalla Siberia, terra degli Yakuti, attraverso l’Asia centrale fino all’Europa orientale. Attualmente è in Turchia, Kazakistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Azerbaigian che si concentra la maggioranza di queste popolazioni.  Le troviamo anche, in misura minore, in Crimea, in Cina (Xinjiang), Iraq, Iran, Israele, Russia, Cipro e Afghanistan.

In Siberia si parla prevalentemente russo, con l’aggiunta delle lingue ienisseiane parlate nella zona centrale del fiume Enisej. È una famiglia linguistica a estremo rischio di estinzione, parlata solamente da poche decine di persone nella variante ket. L’altra lingua ienisseiana in uso sino ai primi anni 2000 era lo yugh, parlata da una ventina di individui e oggi considerata estinta.

Le lingue paleosiberiane racchiudono alcuni idiomi sparsi per l’Asia settentrionale, aventi una discendenza linguistica antichissima, risalente al Paleolitico. Comprendono lo jukaghiro, l’ainu, il giliako e le lingue ciukotko-kamciatke.

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